La Bauhaus in fotografia

Oliviero  Toscani, di casa all’Accademia Italiana, dove più volte è stato coinvolto in vari progetti  dagli studenti della Scuola - commenta la filosofia Bauhaus, in particolare la scuola elvetica a Zurigo, dove il fotografo si è formato”.

Non smentisce il suo piglio provocatorio Oliviero Toscani quando afferma che oggi i designer in generale sono “tecnici da computer” che dimenticano di ispirarsi al messaggio potente dell’insegnamento di Gropius col suo cimento, sotto l’egida di Bauhaus, di unificare arte, artigianato e architettura. Orientamento, questo, da una parte  legato al movimento delle "Arts and Craft", ma anche aperto alle nuove tecniche inclini al design industriale. Tali ambizioni artistiche toccano anche le relazioni interpersonali, in quanto ad esempio non esiste più una netta distinzione tra artisti ed artigiani.

Lo stesso Gropius, nel manifesto del Bauhaus, così mette in fila il suo pensiero: "Lo scopo di tutte le attività figurative è la costruzione: architetti, scultori, pittori, tutti noi dobbiamo tornare all’artigianato”. Idee mantenute anche dopo il trasferimento della scuola a Dessau e poi a Berlino, dovuto a motivi politici, come anche dai suoi successori Hannes Mayer e Ludwig Mies van der Rohe. Il Bauhaus afferma le semplicità e la chiarezza di linee. Sotto l´influsso di Laszlo Moholy- Nagy viene introdotta anche la fotografia nel programma del Bauhaus, ma nel 1932 la Scuola  sarà chiusa con forza per rigenerarsi cinque anni dopo come il “nuovo Bauhaus” a Chicago. Non era  propriamente una scuola di fotografia il Bauhaus, materia che si iniziò a insegnare solo a partire dal 1929.

Oggi il fenomeno si presenta troppo differenziato nello stile, stratificato nel contenuto e in parte piuttosto contrastante: l'istituzione era  infatti piuttosto aperta agli influssi, e di conseguenza esposta a diverse contaminazioni.  Da qui fotografie con riferimenti concettuali e qualitativi differenti tra loro, tuttavia sempre suggestivi. Anche l'edificio del Bauhaus a Dessau non è un mero "Oggetto di desiderio" per i turisti con ambizioni fotografiche, bensì un motivo amato e sempre una sfida per molti fotografi e artisti della fotografia.